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Un saluto a tutti voi e grazie come sempre dello spazio che mi dedicate anche in queste pagine ma soprattutto per l’amicizia che in modi diversi riesce sempre ad arrivare fino a qui sotto forma di aiuto concreto, di parole che viaggiano per e-mail o posta ordinaria (quando arriva)…ma soprattutto per tutto quello che arriva attraverso la preghiera, che è il vero carburante della nostra vita donata a questo pezzo di chiesa. Grazie per tutto quello che fate. Ricordate che anche il vostro essere discepoli di Gesù, coerenti e convinti della propria Fede lì dove siete, è un aiuto alla costruzione di un mondo più giusto anche per chi vive lontano da voi. Si aiuta il mondo vivendo senza compromessi lì dove il Signore ci ha posto a vivere! Qui la nostra vita missionaria continua con semplicità sapendo che è solo il tempo della semina questo, non si raccoglie…il seme anche della Fede ha bisogno ancora di essere gettato un po’ ovunque…e il nostro lavoro è anche accettare con umiltà che anche i pochi cristiani non capiscano il nostro essere qui; siamo chiamati davvero ad essere segno di gratuità…facendo capire che tutto ciò che facciamo, lo facciamo per far crescere loro e non per far qualcosa per noi stessi. Ed è bello costringersi a questa completa gratutià, perché ti rende libero dalle cose e desideroso di donare senza fare troppi calcoli…e sarebbe bello che fossimo cristiani davvero cosi, senza fare troppi calcoli su quanto sia giusto voler bene o si quanto qualcuno lo meriti il nostro bene…; un po’ come direbbe san Paolo dovremmo vivere: “così affezionati a voi, avremmo desiderato darvi non solo il Vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari” (1Ts 2,8). Ecco sto capendo che in fondo è questo il segreto del nostro essere cristiani…volere bene cosi, ma non per noi stessi, per star bene noi…no…ma per far comprendere chi è Gesù. Noi siamo troppo abituati a voler bene agli altri per star bene noi…; la verità è che noi vogliamo bene ma per raccontar Gesù ed è Gesù che riempie noi e gli altri. Cosa sto facendo qui? Sto cercando di fare questo. Le situazioni sono tante: si incontrano ragazzi che non vanno a scuola, chiusi in casa…famiglie che non possono curarsi perché non hanno soldi…superficialità nei rapporti…disinteresse per il bene comune…poche prospettive per i giovani per costruirsi un futuro…ma tutto questo non è un limite, è una occasione che abbiamo per fare la nostra parte. A volte nasce tanta rabbia dentro quando si scopre come l’ingiustizia rende difficile la vita delle persone, quando si scopre che qualcuno non puo nemmeno comprarsi un paio di scarpe…e che nonostante tutto ti dice: “la vita è bella, basta saper vivere”! tante volte mi è capitato di comprare scarpe a qualcuno e a volte provo rabbia perché alcuno non hanno il minimo…ma poi stando con loro capisco che è invece una occasione per me di liberarmi del superfluo. A volte io mi preoccupo di mettermi gli scarponcini belli per arrivare a Stojan per la messa per non sporcarmi…e quando arrivo su trovo Florian in ciabatte in mezzo al fango che mi aspetta con un bel sorriso e mi chiede: “ti sei ricordato di portarmi la croce da mettere al collo?”…e mi rendo conto che le cose che valgono di piu sono altre! Condivido volentieri questi pensieri con voi, non per farmi compatire perché proprio non mi piace, ma perché insieme possiamo davvero scegliere di vivere per ciò che vale. In questo tempo di avvento sto visitando quelli che dicono di essere cattolici nella città di Burrel dove non c’è mai stata una chiesa…e li stiamo invitando a pensare che sarebbe bello che chiedessero il Battesimo e in gennaio forse cominceremo con pochi ragazzi un piccolo gruppo di preparazione al Battesimo…se troviamo qualcuno disponibile a camminare. Stiamo poi aiutando alcune famiglie piu povere della zona dove c’è stato il terremoto a ricostruire la casa, portandogli ciò che serve e questo grazie anche all’iniziativa di Santa Lucia; durante la settimana o io o Genti andiamo a Shupenze a vedere come va’. E poi come sempre la cetechesi e il servizio ai poveri in tutti i nostri villaggi. Poi io seguo un po anche il cammino per tutta la diocesi e mi sposto spesso in un’altra regione per attività a Rreshen. Per Natale, se riusciamo, visiteremo i ragazzi di un villaggio dopo la nostra missione, Patim, e li porteremo a Messa a Natale da noi. In Chiesa sto pensando di preparare un bel presepio costruendo una bella capanna (non bella come quella che avevo fatto a Edolo perché qui non ho operai esperti…eheh) con delle statue che finalmente ci hanno regalato. Gesù nascerà sicuramente anche qui, anche se tanti ancora non lo sapranno Lui nasce e vive là dove l’uomo vive, soffre e spera in un futuro migliore. A tutti voi amici, alle famiglie, ai sacerdoti, alle suore…ma soprattutto ai più giovani, auguro di essere una semplice capanna dove Gesù trova posto…non ha bisogno di molto, ha bisogno solo della nostra vita. BUON NATALE, don Roberto Un saluto a tutti voi e grazie come sempre dello spazio che mi dedicate anche in queste pagine ma soprattutto per l’amicizia che in modi diversi riesce sempre ad arrivare fino a qui sotto forma di aiuto concreto, di parole che viaggiano per e-mail o posta ordinaria (quando arriva)…ma soprattutto per tutto quello che arriva attraverso la preghiera, che è il vero carburante della nostra vita donata a questo pezzo di chiesa. Grazie per tutto quello che fate. Ricordate che anche il vostro essere discepoli di Gesù, coerenti e convinti della propria Fede lì dove siete, è un aiuto alla costruzione di un mondo più giusto anche per chi vive lontano da voi. Si aiuta il mondo vivendo senza compromessi lì dove il Signore ci ha posto a vivere! Qui la nostra vita missionaria continua con semplicità sapendo che è solo il tempo della semina questo, non si raccoglie…il seme anche della Fede ha bisogno ancora di essere gettato un po’ ovunque…e il nostro lavoro è anche accettare con umiltà che anche i pochi cristiani non capiscano il nostro essere qui; siamo chiamati davvero ad essere segno di gratuità…facendo capire che tutto ciò che facciamo, lo facciamo per far crescere loro e non per far qualcosa per noi stessi. Ed è bello costringersi a questa completa gratutià, perché ti rende libero dalle cose e desideroso di donare senza fare troppi calcoli…e sarebbe bello che fossimo cristiani davvero cosi, senza fare troppi calcoli su quanto sia giusto voler bene o si quanto qualcuno lo meriti il nostro bene…; un po’ come direbbe san Paolo dovremmo vivere: “così affezionati a voi, avremmo desiderato darvi non solo il Vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari” (1Ts 2,8). Ecco sto capendo che in fondo è questo il segreto del nostro essere cristiani…volere bene cosi, ma non per noi stessi, per star bene noi…no…ma per far comprendere chi è Gesù. Noi siamo troppo abituati a voler bene agli altri per star bene noi…; la verità è che noi vogliamo bene ma per raccontar Gesù ed è Gesù che riempie noi e gli altri. Cosa sto facendo qui? Sto cercando di fare questo. Le situazioni sono tante: si incontrano ragazzi che non vanno a scuola, chiusi in casa…famiglie che non possono curarsi perché non hanno soldi…superficialità nei rapporti…disinteresse per il bene comune…poche prospettive per i giovani per costruirsi un futuro…ma tutto questo non è un limite, è una occasione che abbiamo per fare la nostra parte. A volte nasce tanta rabbia dentro quando si scopre come l’ingiustizia rende difficile la vita delle persone, quando si scopre che qualcuno non puo nemmeno comprarsi un paio di scarpe…e che nonostante tutto ti dice: “la vita è bella, basta saper vivere”! tante volte mi è capitato di comprare scarpe a qualcuno e a volte provo rabbia perché alcuno non hanno il minimo…ma poi stando con loro capisco che è invece una occasione per me di liberarmi del superfluo. A volte io mi preoccupo di mettermi gli scarponcini belli per arrivare a Stojan per la messa per non sporcarmi…e quando arrivo su trovo Florian in ciabatte in mezzo al fango che mi aspetta con un bel sorriso e mi chiede: “ti sei ricordato di portarmi la croce da mettere al collo?”…e mi rendo conto che le cose che valgono di piu sono altre! Condivido volentieri questi pensieri con voi, non per farmi compatire perché proprio non mi piace, ma perché insieme possiamo davvero scegliere di vivere per ciò che vale. In questo tempo di avvento sto visitando quelli che dicono di essere cattolici nella città di Burrel dove non c’è mai stata una chiesa…e li stiamo invitando a pensare che sarebbe bello che chiedessero il Battesimo e in gennaio forse cominceremo con pochi ragazzi un piccolo gruppo di preparazione al Battesimo…se troviamo qualcuno disponibile a camminare. Stiamo poi aiutando alcune famiglie piu povere della zona dove c’è stato il terremoto a ricostruire la casa, portandogli ciò che serve e questo grazie anche all’iniziativa di Santa Lucia; durante la settimana o io o Genti andiamo a Shupenze a vedere come va’. E poi come sempre la cetechesi e il servizio ai poveri in tutti i nostri villaggi. Poi io seguo un po anche il cammino per tutta la diocesi e mi sposto spesso in un’altra regione per attività a Rreshen. Per Natale, se riusciamo, visiteremo i ragazzi di un villaggio dopo la nostra missione, Patim, e li porteremo a Messa a Natale da noi. In Chiesa sto pensando di preparare un bel presepio costruendo una bella capanna (non bella come quella che avevo fatto a Edolo perché qui non ho operai esperti…eheh) con delle statue che finalmente ci hanno regalato. Gesù nascerà sicuramente anche qui, anche se tanti ancora non lo sapranno Lui nasce e vive là dove l’uomo vive, soffre e spera in un futuro migliore. A tutti voi amici, alle famiglie, ai sacerdoti, alle suore…ma soprattutto ai più giovani, auguro di essere una semplice capanna dove Gesù trova posto…non ha bisogno di molto, ha bisogno solo della nostra vita. BUON NATALE, don Roberto

CARI AMICI, re- inauguro oggi questo spazio che mi hanno suggerito di aprire adesso che ho anche qualche possibilità comunicativa in più dopo che abbiamo installato la parabola satellitare, uno spazio per seminare un po’ di pensieri e continuare a unire i nostri cammini attraverso la fantasia della diversità di ciò che ognuno sta vivendo. Inizio con la spiegazione del titolo di questo spazio FALAS MOREM, FALAS EDHE JEPNI, una frase che ho ripetuto tantissime volte e che mi piace; la traduzione la trovate nel sottotitolo; desidero che questo sia uno spazio dove è la gratuità a parlare…dove ciascuno può trovare gratuitamente qualcosa che gli serve per vivere e che viene dal tesoro dell’annuncio dell’Amore ad altre persone…desidero che questo sia uno spazio dove due chiese si possono incontrare attraverso la vita di persone che si incontrano, noi. E tutto questo “gratuitamente”…Gesù non fa il suo interesse ma il nostro; tutto quello che qui ci sarà, sarà per la vita di ciascuno di voi che leggete…e quello che da qui prenderete nessuno ve ne chiederà conto…voglio che sia un DONO. Vi scrivo questi pensieri al termine di una estate un po’ nuova anche per me in cui siamo stati impegnati nelle attività di animazione estiva nei nostri villaggi…abbiamo fatto Suç (il villaggio della missione), stiamo concludendo Burrel, sono venuti degli amici da Edolo e ci han dato  man forte a fare il campo a Baz…e in contemporanea abbiamo fatto anche Ulez e Bushkash. Tanti volti di bambini incontrati… tanti…tanti mai visti…tanti nemmeno battezzati e nemmeno cattolici…tanti volti per i quali abbiamo provato ad essere un piccolo segno di Amore sperando di suscitare in loro la sana curiosità del “da dove viene” questa passione per loro. Ci siamo riusciti??? Non lo so…, noi lo speriamo…e vedremo se durante l’anno qualcuno di più si ricorderà di noi. Queste attività le realizziamo insieme ad alcuni giovani albanesi che vivono con noi in questo tempo e ci aiutano per l’animazione: Genti, Alessandro, Gjergji e Augustin (che è l’unico seminarista della nostra diocesi)…e poi insieme alle suore Dorotee che condividono con noi la presenza qui in Albania. Anche le nostre sono storie e vite che si incrociano in nome del nostro essere amici di Gesù e in nome del desiderio di mettere gratuitamente ciò che siamo al servizio di altri.

Due pensieri per raccontare due cose vissute in questi mesi. Le esperienze vissute durante le attività estive dei villaggi mi han fato sperimentare come sia profondo e assetato il bisogno di relazione che hanno questi ragazzi ed è in questo bisogno che si potrà inserire il lavoro di evangelizzazione. Cito solo un esempio emblematico; un giovane musulmano, davvero in gamba, che ci aiuta nelle attività e partecipa alla vita della missione (non puo farsi battezzare perché la famiglia ha tradizione musulmana e indicazioni dei vescovi è che questi ragazzi diventino maggiorenni e poi potranno eventualmente iniziare il catecumenato), verso la fine delle attività estive mi ha detto queste parole. Stavo partendo per portare all’aereoporto i ragazzi di Edolo, si stavano salutando con i nostri ragazzi e a un certo punto questo ragazzo musulmano mi prende in parte e mi dice: “tu però ritorni indietro subito vero?…e resti ancora vero?”….queste parole mi hanno colpito profondamente e ho capito che non è tanto quello che posso fare che è importante ma è la possibilità di donare a loro delle relazioni che gli permettono di scoprire la bellezza di ciò che sono dentro la cosa che puo’ servire a loro e a noi. Il vero lavoro che possiamo fare è proprio quello di far scoprire la dignità e la bellezza della vita attraverso l’esperienza di relazioni sincere che trasformano la vita anche se magari il contesto in cui si vive non sembra offrire grandi cose…ma delle persone belle trasformano anche la realtà che le circonda.

Una seconda cosa che ho vissuto in questi giorni è stato il viaggio a Peshkopi…una città sperduta in mezzo alle montagne, sul confine della Macedonia, che si raggiunge con due orette di strada dopo la nostra missione; siamo andati là perché come chiesa cattolica là non si è presenti da moltissimo tempo e non sappiamo nemmeno se ci sono dei cattolici…e vorremo vedere se possiamo fare qualcosa. Siamo andati cosi per vedere una prima volta questi luoghi e siamo passati dalla Moschea essendo la città musulmana…ci ha accolto con profonda amicizia il responsabile e ci siamo intrattenuti con lui per un paio d’ore in colloquio di amicizia. Mi ha profondamente colpito il suo desiderio di “collaborare” con noi…ci ha chiesto un sacco di notizie sul Vangelo, su cosa dice Gesù…; lui stesso ci ha dato qualche notizia sui cattolici presenti nella città. E’stato un momento bello che mi ha aiutato a riscoprire che il Vangelo che noi leggiamo con superficialità tante volte, è una novità invece per tante persone che ancora non lo conoscono; non so cosa potremo fare per quella città…ma torneremo per cercare qualche cristiano e capire cosa possiamo fare per far risuonare anche lì la bella parola di un vangelo che dà bellezza alla vita. Chi lo direbbe che cosi vicino a casa nostra ci sono cosi tante persone che ancora non conoscono Gesù??? E’ una provocazione forte…

Va bene come inizio??? Spero che questo spazio possa servire a tutti…sto ancora imparando ad usarlo…ma con affetto vi faccio giungere queste parole. Grazie a chi mi ha aiutato a costruire questo spazio di gratuità….a tutti il mio saluto e la mia amicizia… don Roberto